Passaggi in Grecia Sulle tracce della storia moderna
Un libro di viaggio attraverso la Grecia, in particolare il Peloponneso, con i suoi straordinari siti archeologici, le sue coste ricche di storia e bellezze naturali, la sua gente ospitale. La Grecia vista con gli occhi di Claudia Berton, raffinata cultrice di viaggi e di storia, capace di coniugare sapienza e cultura con la leggerezza di una scrittura che rende felice il lettore nel suo approdo a questo libro, per il quale vale la citazione di Charles Dickens, che la stessa autrice ha posto come epigrafe allo stesso: “Questo libro non vuol essere che una serie di riflessi – vere ombre sull’acqua – di luoghi che hanno, in maggiore o minor grado, un’attrattiva per l’immaginazione di moltissimi; di luoghi fra i quali la mia ha vissuto per anni e anni…”
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venerdì 13 settembre 2019
“Passaggi in Grecia” di Claudia Berton. Recensione di Tiziana Viganò
https://tizianavigano.blogspot.com/2019/09/passaggi-in-grecia-di-claudia-berton.html
Un libro prezioso, di grande eleganza e raffinata cultura, da assaporare lentamente. “Passaggi in Grecia” (2019, Oltre edizioni) è un viaggio nella cultura, nella terra e nella storia greca scritto con penna da innamorata, che ammalierà tutti coloro che sono stati colti dal mal di Grecia - di cui sono affetta anch’io, da ben quarant’anni -. È un’attrazione, di più, un vero amore, che fatalmente porta a tornare e ancora tornare, per tutta la vita, per esplorare e gustare tutti gli aspetti di quel meraviglioso paese.
In Grecia la Natura è simbolo di Bellezza e Armonia, che invadono l’anima, la sconvolgono. Contemplarla dà pace, perché solo la bellezza può sconfiggere la morte, così
“chi si imbeve di bellezza diventa immortale”.
L’unicità di un paesaggio che rasenta la perfezione con la sua essenzialità, perché niente è superfluo o invadente o stonato: una luce impareggiabile domina e riempie lo sguardo, le ombre lo riposano, odori e colori e sensazioni colpiscono il viaggiatore e non lo lasciano più. È il fascino di una vita informale e semplice, paesaggi agresti che conservano un’impronta antica, selvaggia. È la gente greca che attrae con la sua semplicità e la sua socievolezza, tipica di chi è abituato ad accogliere popoli di ogni stirpe; che affascina con la sua saggezza millenaria, il coraggio e l’orgoglio, lo spirito contemplativo, la capacità di adattarsi a ogni situazione, ma anche quella di ribellarsi a chi insidia la sua libertà.
Dal paese dove la civiltà europea è nata lo spirito di Afrodite vola e si irradia su tutto il Mediterraneo, unificando quello che è diviso, dando una risposta di bellezza alla violenza della storia che ha imbevuto di sangue le pietre e la terra, non solo greca, ha colorato di sangue un incomparabile mare. Ancora oggi. La violenza sembra il motore della storia e si ripete ciclicamente senza insegnare nulla: di fronte ai troppi bagni di sangue, all’istinto di sopraffazione che domina l’uomo, la scrittrice invoca l’elevazione e la libertà spirituale dell’essere umano proprio attraverso la Bellezza.
Approdo a Itaca
Mentre Claudia Berton segue itinerari del cuore e della mente nella sua seconda patria, descrivendo con amore paesaggi, città e paesi, monumenti antichi e moderni (Peloponneso, Creta e Dodecaneso), ripercorre e fa conoscere al lettore la storia moderna della Grecia, la lega a quella che siamo abituati a conoscere meglio facendo scoprire personaggi storici, eroi ed eroine, soldati ma anche tanta gente comune. Cita studiosi di storia e di archeologia, poeti e scrittori greci o filoelleni, molti sono gli inglesi che nell’Ottocento e Novecento hanno condiviso vita e morte con il popolo greco. Hanno percorso quella terra lasciando da secoli le loro opere ad arricchire un ambiente che già trasuda storia e arte: perché ogni edificio, ogni pietra ha una memoria del passato, dagli dei e dai miti antichi agli eventi recenti. Tutti questi personaggi hanno contribuito a mantenere una fiamma d’umanità anche nei momenti più oscuri e tragici della storia.
“Il passato trasfigura il presente”
Claudia Berton guarda anche alla storia odierna: alla terribile crisi che dal 2012 ha flagellato la Grecia portandola in balia di nuovi colonialisti, di un’Europa matrigna che è unita solo in nome del denaro
“l’attuale nemico della Grecia non viene più da Oriente, ma da Occidente: Si tratta di quelli che nell’antichità erano i lontanissimi barbari del nord, i germani, e del mostro che essi venerano, al pari della maggior parte degli attuali governi del mondo: la spietata dea Finanza”
Quella Germania che oltre aver depredato le antichità classiche non ha mai neppure pagato il debito verso la Grecia per la sanguinaria occupazione nazista. Ma già dopo il 2015, in un nuovo viaggio, la scrittrice trova che i greci si sono ricostruiti, non si sono arresi, come sempre nella loro storia antichissima, nonostante le indubbie, grandissime difficoltà e il tenore di vita dimezzato rispetto agli anni precedenti.
Terra di migrazioni la Grecia, ma da secoli capace di integrare i profughi e le etnie diverse nel suo accogliente territorio: cristiani ortodossi ebrei e musulmani. Il Mediterraneo è sempre stato da millenni un mare d’incontri e scambi di popoli che lo percorsero in lungo e in largo creando e unificando, nelle differenze, una civiltà che ha tanto in comune. Oggi la Grecia si trova ad affrontare una grande migrazione di popoli provenienti dall’Est che passano i suoi confini alla ricerca di una speranza, lontani da guerre e miseria. La Storia è fatta di migrazioni, fin da quando gli ominidi cominciarono a muoversi dall’Africa: oggi è una fortuna essere nati nella parte del mondo che vive in pace e benessere – per quanto sia criticabile il sistema. La sfida è ora risolvere il problema combattendo chi vuole sottomettere, ancora una volta! la gente suscitando paura. L’isola di Samos, oggi è uno degli avamposti di questa nuova guerra.
E gli italiani? “Brava gente”, “una faccia una razza”: i greci ci accolgono così. Sembrano dimenticare che nella seconda guerra mondiale le truppe di Mussolini hanno occupato il loro territorio comportandosi da invasori e massacrando tanti greci. Ma il confronto con i tedeschi, peggiori per ferocia, ci rende nel ricordo più simpatici e soprattutto umani, capaci anche di portare elementi positivi in una guerra che di positivo non aveva nulla.
Ora rimane l’invasione pacifica di spiagge e isole di tanti innamorati della Grecia, uno dei paesi più belli del mondo intero: con l’augurio che approfondiscano, attraverso questo bel libro, storia e cultura del paese che amano.
Passaggi in Grecia
autore : Claudia Berton
editore: Oltre, 2019
pagine: 334
genere: libri di viaggio
ISBN: 9788899932466
“Passaggi in Grecia” di Claudia Berton. Recensione di Tiziana Viganò
https://tizianavigano.blogspot.com/2019/09/passaggi-in-grecia-di-claudia-berton.html
Un libro prezioso, di grande eleganza e raffinata cultura, da assaporare lentamente. “Passaggi in Grecia” (2019, Oltre edizioni) è un viaggio nella cultura, nella terra e nella storia greca scritto con penna da innamorata, che ammalierà tutti coloro che sono stati colti dal mal di Grecia - di cui sono affetta anch’io, da ben quarant’anni -. È un’attrazione, di più, un vero amore, che fatalmente porta a tornare e ancora tornare, per tutta la vita, per esplorare e gustare tutti gli aspetti di quel meraviglioso paese.
In Grecia la Natura è simbolo di Bellezza e Armonia, che invadono l’anima, la sconvolgono. Contemplarla dà pace, perché solo la bellezza può sconfiggere la morte, così
“chi si imbeve di bellezza diventa immortale”.
L’unicità di un paesaggio che rasenta la perfezione con la sua essenzialità, perché niente è superfluo o invadente o stonato: una luce impareggiabile domina e riempie lo sguardo, le ombre lo riposano, odori e colori e sensazioni colpiscono il viaggiatore e non lo lasciano più. È il fascino di una vita informale e semplice, paesaggi agresti che conservano un’impronta antica, selvaggia. È la gente greca che attrae con la sua semplicità e la sua socievolezza, tipica di chi è abituato ad accogliere popoli di ogni stirpe; che affascina con la sua saggezza millenaria, il coraggio e l’orgoglio, lo spirito contemplativo, la capacità di adattarsi a ogni situazione, ma anche quella di ribellarsi a chi insidia la sua libertà.
Dal paese dove la civiltà europea è nata lo spirito di Afrodite vola e si irradia su tutto il Mediterraneo, unificando quello che è diviso, dando una risposta di bellezza alla violenza della storia che ha imbevuto di sangue le pietre e la terra, non solo greca, ha colorato di sangue un incomparabile mare. Ancora oggi. La violenza sembra il motore della storia e si ripete ciclicamente senza insegnare nulla: di fronte ai troppi bagni di sangue, all’istinto di sopraffazione che domina l’uomo, la scrittrice invoca l’elevazione e la libertà spirituale dell’essere umano proprio attraverso la Bellezza.
Approdo a Itaca
Mentre Claudia Berton segue itinerari del cuore e della mente nella sua seconda patria, descrivendo con amore paesaggi, città e paesi, monumenti antichi e moderni (Peloponneso, Creta e Dodecaneso), ripercorre e fa conoscere al lettore la storia moderna della Grecia, la lega a quella che siamo abituati a conoscere meglio facendo scoprire personaggi storici, eroi ed eroine, soldati ma anche tanta gente comune. Cita studiosi di storia e di archeologia, poeti e scrittori greci o filoelleni, molti sono gli inglesi che nell’Ottocento e Novecento hanno condiviso vita e morte con il popolo greco. Hanno percorso quella terra lasciando da secoli le loro opere ad arricchire un ambiente che già trasuda storia e arte: perché ogni edificio, ogni pietra ha una memoria del passato, dagli dei e dai miti antichi agli eventi recenti. Tutti questi personaggi hanno contribuito a mantenere una fiamma d’umanità anche nei momenti più oscuri e tragici della storia.
“Il passato trasfigura il presente”
Claudia Berton guarda anche alla storia odierna: alla terribile crisi che dal 2012 ha flagellato la Grecia portandola in balia di nuovi colonialisti, di un’Europa matrigna che è unita solo in nome del denaro
“l’attuale nemico della Grecia non viene più da Oriente, ma da Occidente: Si tratta di quelli che nell’antichità erano i lontanissimi barbari del nord, i germani, e del mostro che essi venerano, al pari della maggior parte degli attuali governi del mondo: la spietata dea Finanza”
Quella Germania che oltre aver depredato le antichità classiche non ha mai neppure pagato il debito verso la Grecia per la sanguinaria occupazione nazista. Ma già dopo il 2015, in un nuovo viaggio, la scrittrice trova che i greci si sono ricostruiti, non si sono arresi, come sempre nella loro storia antichissima, nonostante le indubbie, grandissime difficoltà e il tenore di vita dimezzato rispetto agli anni precedenti.
Terra di migrazioni la Grecia, ma da secoli capace di integrare i profughi e le etnie diverse nel suo accogliente territorio: cristiani ortodossi ebrei e musulmani. Il Mediterraneo è sempre stato da millenni un mare d’incontri e scambi di popoli che lo percorsero in lungo e in largo creando e unificando, nelle differenze, una civiltà che ha tanto in comune. Oggi la Grecia si trova ad affrontare una grande migrazione di popoli provenienti dall’Est che passano i suoi confini alla ricerca di una speranza, lontani da guerre e miseria. La Storia è fatta di migrazioni, fin da quando gli ominidi cominciarono a muoversi dall’Africa: oggi è una fortuna essere nati nella parte del mondo che vive in pace e benessere – per quanto sia criticabile il sistema. La sfida è ora risolvere il problema combattendo chi vuole sottomettere, ancora una volta! la gente suscitando paura. L’isola di Samos, oggi è uno degli avamposti di questa nuova guerra.
E gli italiani? “Brava gente”, “una faccia una razza”: i greci ci accolgono così. Sembrano dimenticare che nella seconda guerra mondiale le truppe di Mussolini hanno occupato il loro territorio comportandosi da invasori e massacrando tanti greci. Ma il confronto con i tedeschi, peggiori per ferocia, ci rende nel ricordo più simpatici e soprattutto umani, capaci anche di portare elementi positivi in una guerra che di positivo non aveva nulla.
Ora rimane l’invasione pacifica di spiagge e isole di tanti innamorati della Grecia, uno dei paesi più belli del mondo intero: con l’augurio che approfondiscano, attraverso questo bel libro, storia e cultura del paese che amano.
Passaggi in Grecia
autore : Claudia Berton
editore: Oltre, 2019
pagine: 334
genere: libri di viaggio
ISBN: 9788899932466
Luisa Rosa to La Grecia in libreria
19 June
Fresco di stampa, una vera "chicca" per noi, appassionati lettori e viaggiatori filelleni:
"PASSAGGIO IN GRECIA - Sulle tracce della Storia moderna" di Claudia Berton - Collana "Letture dal mondo" - Oltre Edizioni (www.oltre.it)
Un libro di viaggio attraverso la Grecia, in particolare il Peloponneso, con i suoi straordinari siti archeologici, le sue coste ricche di storia e bellezze naturali, la sua gente ospitale. La Grecia vista con gli occhi di Claudia Berton, raffinata cultrice di viaggi e di storia, capace di coniugare sapienza e cultura con la leggerezza di una scrittura che rende felice il lettore nel suo approdo a questo libro, per il quale vale la citazione di Charles Dickens, che la stessa autrice ha posto come epigrafe allo stesso: “Questo libro non vuol essere che una serie di riflessi – vere ombre sull’acqua – di luoghi che hanno, in maggiore o minor grado, un’attrattiva per l’immaginazione di moltissimi; di luoghi fra i quali la mia ha vissuto per anni e anni…”
Complimenti al direttore editoriale, Diego Zandel, e all'editore, Oltre Edizioni.
Eventi
Libreria Arcadia
GIOVEDÌ 27 GIUGNO, ORE 19:00 PASSAGGI IN GRECIA – CON CLAUDIA BERTON
Claudia Berton, infaticabile viaggiatrice e scrittrice veronese, ha dedicato il suo ultimo lavoro alla Grecia. “Passaggi in Grecia” è un libro di viaggio attraverso la Grecia, con i suoi straordinari siti archeologici e le sue coste ricche tanto di storia quanto di bellezze naturali.
“Questo libro – sostiene l’autrice – non vuole essere che una serie di riflessi (vere ombre sull’acqua) di luoghi che hanno un’attrattiva per l’immaginazione di moltissimi…”
”A VOLTE BASTA IL PENSIERO CHE ESISTE LA GRECIA PER DARMI SPERANZA...”
Non nasconde la sua passione Claudia Berton per la storia e la cultura greca. È da quella che nasce il suo libro migliore, il più compiuto mai apparso sulla Grecia di un viaggiatore italiano dai tempi di Cesare Brandi: eccoci seguire Leonard Cohen ad Hydra, metterci sulle tracce di Henry Miller, ricordare il poeta premio Nobel Seferis, immaginare i meltemi che addolciscono giorni arroventati...
GRECIA, UNA DANZA FESTOSA
di Benedetta de Vito
Dal Peloponneso a Creta, da Hydra a Rodi, in “Passaggi in Grecia”, Claudia Berton, percorrendo, pellegrina del nostro tempo, isole e terraferma, racconta visitando i luoghi in cui tutto è avvenuto, la storia di una terra lacerata e sofferente, terra di occupazione turca e, un secolo dopo, nazista, terra di massacri, lutto, lacrime. Che palpita e lotta, però, per l’indipendenza del suo cuore greco, tutto quanto acceso d’amore per la Patria. Terra di eroine e di eroi che sono un poco briganti e un poco cuor di leone, “klefti” li chiamano in Grecia, né una cosa né l’altra e un poco tutte e due. E soprattutto terra dove la poesia sposa la bellezza suprema, l’inarrivabile armonia, l’incanto di Pan che può, a volte, trasformarsi in una gialla farfalla, come racconta la Berton…
Terra anche di poeti e scrittori anglosassoni innamorati dell’assoluto greco, dell’indaco del suo mare, del verde delle sue valli – da Lord George Byron a Bruce Chatwin, fino a Henry Miller e al meno noto Kevin Andrews – che, da “filelleni”, hanno vissuto, amato, sofferto, scritto abitando tra i lentischi, le viti e gli ulivi di queste incantate scogliere sul mare e sui cigli dei monti. E con loro, c’è Claudia Berton, che, la letteratura inglese l’ha insegnata per anni, e che, lo si percepisce nel corso intero del libro, ha con essi un idem sentire. L’idea cioè che la vita e la morte, la bellezza e l’orrore siano due facce della stessa moneta. Una verità che emerge, con allegra nonchalance, fin dalle primissime pagine, quando, passeggiando tra le pianure dell’Arcadia, la Berton e sua figlia si imbattono in una tartaruga, l’animale infero, per i greci, che infatti chiamavano Tartaro gli averni.
Sentiamo le parole carezzevoli e profetiche insieme dell’autrice: “Mentre lasciamo le silenziose rovine dell’antica città ai cardi viola, alle gialle orchidee selvatiche, alle pecore e alla schiva tartaruga che al nostro contatto si è ritratta nel suo guscio, mi viene in mente l’antico memento mori “Et in Arcadia ego”: anche in Arcadia ci sono io, la morte”. Che è in fulminante verità raccontato da un grande poeta greco Nikos Kazantzakis proprio alla chiusa del libro, in un verso dalla forza lirica di un Pindaro: “E se pure è morte, noi ne faremo danza”.
Il libro è, infatti, una danza festosa, una galoppata, direi, tra monasteri silenziosi (dedicati spesso a San Giovanni Battista o a San Nicola), tra le sonnolente chiacchiere da bar (con gli anatemi contro la crisi attuale, un’altra guerra greca…), tra i paracadutisti tedeschi che in un baleno occuparono Creta, tra soldati inglesi innamorati dei carmi di Orazio e piccole grandi storie di ordinaria violenza e d’amore, tra le tante, tantissime storie di battaglie, massacri, azioni militari, scioperi che hanno fatto, messi tutti insieme in addizione, la storia moderna della Grecia. E poi, per fortuna, il volume regala anche momenti di estasi, come quando a Poros, la scrittrice scrive del magnifico limoneto sulla terraferma: “Quando le migliaia di piante che vi crescono sono in fiore, se il vento soffia dalla direzione giusta l’onda del loro profumo giunge fino all’isola. La leggenda – che piacque a Miller – racconta che questo profumo inebriante faccia uscire di senno”. Un profumo che è giunto dalla Grecia fino a casa mia…
di Benedetta de Vito
Dal Peloponneso a Creta, da Hydra a Rodi, in “Passaggi in Grecia”, Claudia Berton, percorrendo, pellegrina del nostro tempo, isole e terraferma, racconta visitando i luoghi in cui tutto è avvenuto, la storia di una terra lacerata e sofferente, terra di occupazione turca e, un secolo dopo, nazista, terra di massacri, lutto, lacrime. Che palpita e lotta, però, per l’indipendenza del suo cuore greco, tutto quanto acceso d’amore per la Patria. Terra di eroine e di eroi che sono un poco briganti e un poco cuor di leone, “klefti” li chiamano in Grecia, né una cosa né l’altra e un poco tutte e due. E soprattutto terra dove la poesia sposa la bellezza suprema, l’inarrivabile armonia, l’incanto di Pan che può, a volte, trasformarsi in una gialla farfalla, come racconta la Berton…
Terra anche di poeti e scrittori anglosassoni innamorati dell’assoluto greco, dell’indaco del suo mare, del verde delle sue valli – da Lord George Byron a Bruce Chatwin, fino a Henry Miller e al meno noto Kevin Andrews – che, da “filelleni”, hanno vissuto, amato, sofferto, scritto abitando tra i lentischi, le viti e gli ulivi di queste incantate scogliere sul mare e sui cigli dei monti. E con loro, c’è Claudia Berton, che, la letteratura inglese l’ha insegnata per anni, e che, lo si percepisce nel corso intero del libro, ha con essi un idem sentire. L’idea cioè che la vita e la morte, la bellezza e l’orrore siano due facce della stessa moneta. Una verità che emerge, con allegra nonchalance, fin dalle primissime pagine, quando, passeggiando tra le pianure dell’Arcadia, la Berton e sua figlia si imbattono in una tartaruga, l’animale infero, per i greci, che infatti chiamavano Tartaro gli averni.
Sentiamo le parole carezzevoli e profetiche insieme dell’autrice: “Mentre lasciamo le silenziose rovine dell’antica città ai cardi viola, alle gialle orchidee selvatiche, alle pecore e alla schiva tartaruga che al nostro contatto si è ritratta nel suo guscio, mi viene in mente l’antico memento mori “Et in Arcadia ego”: anche in Arcadia ci sono io, la morte”. Che è in fulminante verità raccontato da un grande poeta greco Nikos Kazantzakis proprio alla chiusa del libro, in un verso dalla forza lirica di un Pindaro: “E se pure è morte, noi ne faremo danza”.
Il libro è, infatti, una danza festosa, una galoppata, direi, tra monasteri silenziosi (dedicati spesso a San Giovanni Battista o a San Nicola), tra le sonnolente chiacchiere da bar (con gli anatemi contro la crisi attuale, un’altra guerra greca…), tra i paracadutisti tedeschi che in un baleno occuparono Creta, tra soldati inglesi innamorati dei carmi di Orazio e piccole grandi storie di ordinaria violenza e d’amore, tra le tante, tantissime storie di battaglie, massacri, azioni militari, scioperi che hanno fatto, messi tutti insieme in addizione, la storia moderna della Grecia. E poi, per fortuna, il volume regala anche momenti di estasi, come quando a Poros, la scrittrice scrive del magnifico limoneto sulla terraferma: “Quando le migliaia di piante che vi crescono sono in fiore, se il vento soffia dalla direzione giusta l’onda del loro profumo giunge fino all’isola. La leggenda – che piacque a Miller – racconta che questo profumo inebriante faccia uscire di senno”. Un profumo che è giunto dalla Grecia fino a casa mia…
A volte però basta il pensiero che esiste la Grecia per darmi speranza. (Claudia Berton)
di Emanuele Bellato
Da buon filelleno non poteva mancare nella mia libreria il libro “Passaggi in Grecia, sulle tracce della storia moderna” (Oltre edizioni, 2019) di Claudia Berton. Un volume che va a fare compagnia alle mie letture degli ultimi tre mesi: “Z. L’orgia del potere” (Feltrinelli) di Vassilis Vassilikos, opera ispirata all’assassinio del deputato, medico e sportivo greco Grigoris Lambrakis, da cui è stato tratto un film diretto, nel 1969, da Costa – Gavras, con musiche di Mikis Theodorakis; “Tefteri” (Il Saggiatore) di Vinicio Capossela, un viaggio nel mondo musicale del rebetiko nell’anno del tracollo finanziario della Grecia; “Cefalonia. Doppia strage” (Stampa alternativa) di Luigi Caroppo; “Qualcosa capiterà vedrai” e “Dal mare verrà ogni bene” (Elliott) di Christos Ikonomou, ed infine l’esilarante trilogia di Corfù (Neri Pozza e Adelphi) di Gerald Durrell. L’elenco di tutti i titoli – sulla Grecia – che ho letto o aspettano di essere letti è lunghissimo. Posso solo confessare la mia grande passione per il poeta inglese Lord George Gordon Byron che si impegnò per la causa dell’indipendenza greca (morì per febbri reumatiche il 19 aprile del 1824 a Missolungi) e poi per il politico e poeta greco Alekos Panagulis, compagno di Oriana Fallaci (la scrittrice fiorentina lo rese immortale con il libro “Un uomo”), che lottò contro la dittatura dei colonnelli. Pangulis fu ucciso in un incidente stradale mentre stava indagando sui rapporti tra personaggi del vecchio regime e quelli del cosiddetto nuovo governo democratico. Tutti argomenti trattati anche in “Passaggi in Grecia”.
Nella quarta di copertina del libro di Claudia Berton c’è scritto: “Un libro di viaggio attraverso la Grecia”. Esatto, ma è molto di più. “Passaggi in Grecia” è anche un libro di storia moderna (dettagliatissimo, con note a piè di pagina), di politica e di attualità. Impossibile non condividere l’indignazione dell’autrice verso il vergognoso trattamento riservato al popolo greco dalla Troika ed in particolare dalla Germania durante il periodo della crisi iniziata nel 2009. Allo stesso modo come non commuoversi e non provare empatia per la sorte dei profughi che raggiungono le coste greche (il fenomeno dell’immigrazione non riguarda solo l’Italia). Eppure c’è chi continua a fomentare guerre tra poveri, a cercare facile consenso elettorale parlando alla pancia degli elettori, ad indicare negli ultimi il nemico da combattere per far distogliere lo sguardo dal vero nemico, ovvero un capitalismo neoliberista sempre più rapace e di rapina. Purtroppo, su questo fronte, nemmeno l’amata Grecia è un eden. Nella sua ricerca di dialogo e comprensione l’autrice ha trovato persino degli uomini di Chiesa (ortodossa), accecati dal pregiudizio o peggio dalla xenofobia. Ma non c’è da stupirsi, in fondo la storia è uguale ovunque. Una storia fatta di guerre, talvolta fratricide, di lutti e di ferite che non si rimarginano. E’ così anche in Grecia, forse ancor di più in Grecia rispetto ad altri luoghi, giacché nella sua storia ha subito l’occupazione turco-ottomana, il vergognoso scambio di popolazione con la Turchia nel 1923, la dittatura di Metaxas, l’invasione e l’occupazione dell’Italia fascista seguita da quella ancora più brutale della Germania nazista, la guerra civile, ancora una dittatura, con i colonnelli, e poi un lento cammino verso la democrazia (fatto singolare per un paese dove è nata), la corruzione dei partiti ed infine il giogo di un’Europa matrigna. E recentemente, come se la storia non avesse insegnato nulla, il ritorno della destra al potere. Il fil rouge del libro è quello della guerra e della violenza. C’è però uno spiraglio… La “salvezza” si può conquistare attraverso la Poesia, magari con un verso di Yanniss Ritsos o Giorgos Seferis.
“Passaggi in Grecia” è anche un libro di pace, poiché Claudia Berton nel suo viaggio attraverso il Peloponneso è alla ricerca di tracce di altre culture, diverse da quella greca, quasi a suggerire che la convivenza tra popoli è possibile.
“Passaggi in Grecia” è infine un libro consolatorio perché insegna che il popolo greco può anche essere calpestato, umiliato o tradito, ma non si arrende mai ed è sempre pronto a risollevarsi con dignità.
Il libro è impreziosito dai disegni di Giulia Scapini, figlia dell’autrice.
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