Leggendo e Viaggiando
Di origine veneta, abito ormai da molti anni a Verona, dove ho frequentato il Liceo classico “Scipione Maffei”. Mi sono laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Padova, e ho lavorato per più di vent'anni come insegnante di Lingua e Letteratura inglese nei Licei Scientifici della città. Nel mio insegnamento, privilegiavo – secondo i miei interessi – la storia e la letteratura del periodo vittoriano, con particolare attenzione per le vicende dell’impero britannico.
A un certo punto, pur avendo molto amato la scuola e aver stretto durevoli rapporti con molti miei alunni, ho deciso di andare in pensione anzitempo (allora era possibile!). Sentivo infatti un profondo desiderio di “cambiare vita”. Da piccola sognavo di diventare, in futuro, mamma e scrittrice. Realizzato pienamente il primo desiderio – ho tre figlie e, ora, anche cinque nipoti – cercavo un altro spazio in cui esprimermi, che per me era naturalmente la scrittura (Sono una grafomane nata: scrivo il diario dall’età di nove anni). Ero insomma, per così dire, un potenziale autore in cerca di un personaggio. E così, poiché non è raro che i sogni sognati con forza si avverino, nel corso di un viaggio in Messico, nella nota a piè di pagina di un libro sulla scoperta della civiltà maya che stavo leggendo, “incontrai” lady Hester Stanhope, la “bianca sibilla del Libano”: così la definiva la nota, tanto laconica quanto intrigante. Ed è stata proprio lady Hester il tramite verso la mia seconda vita.
A un certo punto, pur avendo molto amato la scuola e aver stretto durevoli rapporti con molti miei alunni, ho deciso di andare in pensione anzitempo (allora era possibile!). Sentivo infatti un profondo desiderio di “cambiare vita”. Da piccola sognavo di diventare, in futuro, mamma e scrittrice. Realizzato pienamente il primo desiderio – ho tre figlie e, ora, anche cinque nipoti – cercavo un altro spazio in cui esprimermi, che per me era naturalmente la scrittura (Sono una grafomane nata: scrivo il diario dall’età di nove anni). Ero insomma, per così dire, un potenziale autore in cerca di un personaggio. E così, poiché non è raro che i sogni sognati con forza si avverino, nel corso di un viaggio in Messico, nella nota a piè di pagina di un libro sulla scoperta della civiltà maya che stavo leggendo, “incontrai” lady Hester Stanhope, la “bianca sibilla del Libano”: così la definiva la nota, tanto laconica quanto intrigante. Ed è stata proprio lady Hester il tramite verso la mia seconda vita.
Parte Seconda
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"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto. “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre."(Josè Saramago).
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